Teatro

Fra teatro dei sensi e impegno civile

Fra teatro dei sensi e impegno civile

Un periodo che la città di Fiorenzuola aspetta con molta trepidazione. Sarà infatti il momento tanto atteso dell'inaugurazione del Teatro Verdi dopo restauri durati anni per riportarlo agli antichi splendori. Ancora per un anno dunque le stagioni teatrali e musicali dovranno vedersela con gli spazi cittadini a disposizione, a cominciare dal Ridotto del Verdi che già da due anni si è posto come “sentinella” culturale delle proposte artistiche insieme con il cinema Capitol, che va ospitando gli avvenimenti più complessi dal punto di vista degli allestimenti scenici. Dall'anno scorso poi la stagione di prosa fiorenzuolana proposta dalla direttrice artistica Paola Pedrazzini ha assunto un indirizzo itinerante, sperimentando nuovi spazi sia in città che in provincia, avviando la collaborazione con altri comuni limitrofi, e contribuendo alla formazione e alla “migrazione teatrale” del pubblico sempre sull'onda di proposte controcorrente. E anche quest'anno, a giudicare dalle indiscrezioni sulla nuova stagione, che dovrebbe aprirsi il 20 novembre e che verrà presentata molto probabilmente a breve, pare confermata questa linea che sposa la ricerca linguistica alla sperimentazione teatrale e all'individuazione di filoni tematici guida. Anzi, si può dire, forse, che per certi aspetti, quest'anno il cartellone si presenta ancora più coraggioso degli altri anni, oscillando tra spettacoli d'impegno sociale e civile e occasioni ed eventi che costituiscono un unicum nel panorama regionale quando non nazionale. Teatro che fa riflettere, teatro che coglie gli aspetti della sensorialità elevandoli all'ennesima potenza, teatro che esalta la contemporaneità nel suo farsi dibattito civile per uno sguardo che va oltre il dato artistico. E in più una novità di assoluto rilievo che pone il “Verdi” in una dimensione felicemente anomala rispetto ai teatri del territorio: uno degli spettacoli sarà infatti coprodotto proprio dal Teatro, inaugurando una felice pratica di “fiancheggiamento” di quelle realtà teatrali che riescono ad operare con grande efficacia pur non disponendo di grandi mezzi economici. Un segno che il teatro si pone come “motore” dell'evento teatrale e non solo come “contenitore” di teatro. Ma tornando a bomba, cioè alla stagione teatrale comunale, gli spettacoli quest'anno dovrebbero essere una dozzina, ospitati al Ridotto del Verdi, al Capitol, con “incursioni” a Cortemaggiore, a Chiaravalle della Colomba e, in aggiunta rispetto alla stagione passata, a San Giorgio e Carpaneto. Ma soprattutto, incastonati, nella programmazione dei primi mesi del 2005, due eventi di grandissimo livello. Dall'Australia arriverà infatti quel The secret room (La stanza segreta) dell'Irae Theatre (che, a dispetto della denominazione, è formato da due italiani, il regista Renato Cuocolo e l'attrice Roberta Bosetti), che viene rappresentato in una normalissima casa cui bussano otto spettatori per volta i quali condividono con l'attrice una cena e il luogo più intimo e isolato, la stanza segreta del titolo, che forse esiste in ogni casa. Ovviamente il luogo rimarrà segretissimo fino all'ultimo ma lo spettacolo sarà ospitato a Chiaravalle dall'8 al 22 gennaio. In Italia questo lavoro è stato presentato solo a Genova. In Australia è valso all'Irae Theatre riconoscimenti altissimi della critica e del pubblico. L'altro evento del cartellone è una sfida. E sarà letteralmente da vivere.. al buio al Castello di San Giorgio il 18 e 19 marzo. Si tratta infatti di Dialogo nel buio, un progetto di Andreas Heinecke presentato quest'anno solo a Trento e Milano come mostra. Qui invece sarà sperimentato come spettacolo teatrale in cui si rovescia, in un certo senso, la percezione del mondo. Saranno infatti dei non vedenti, come attori e registi, a guidare gli spettatori con voce sicura in uno spazio al buio allestito come bar. Tutto ciò per costringerci a sviluppare nuove forme di comunicazione, a ad aprirci ad una cultura diversa, non visiva, di cui i ciechi sono eclettici e sorprendenti mediatori. Ad aprire e a chiudere la stagione sarà invece una delle attrici giovani emergenti, protagonista l'anno scorso a Fiorenzuola con A come Srebrenica: Roberta Biagiarelli. Aprirà il 20 novembre con Reportage Chernobyl in cui c'è una partecipazione straordinaria in video di Roberto Herlitzka, e chiuderà con Resistenti, novità teatrale in scena a Carpaneto il 30 aprile 2005 che la Biagiarelli costruirà su materiali della Resistenza piacentina per l'anniversario dei 60 anni e che dovrebbe essere appunto coprodotto dal Verdi di Fiorenzuola. In cartellone poi tanti titoli e nomi di spicco del panorama italiano con spreco di spettacoli che hanno collezionato premi e riconoscimenti. Per esempio dovrebbe tornare Cesar Brie, acclamato l'anno scorso al Ridotto del Verdi (Il cielo degli altri è la proposta); c'è il Marco Baliani del bellissimo Corpo di Stato, l'esilarante Benvenuti in casa Gori di Alessandro Benvenuti, il filosofico Edipo.com di Gioele Dix (una delle piacevoli sorprese della stagione appena trascorsa). Attenzione poi all'immenso Pippo Delbono presente con un suo must, quel Guerra dove le marginalità si incontrano in un viaggio che è un perdersi nell'amore e nelle proprie paure, e al Teatro del Lemming, che presenta il suo progetto più radicale, quell'Edipo, una Tragedia dei sensi realizzato per un solo spettatore, in scena dal 1° al 9 di aprile. Per ultimo lascio due spettacoli particolari: uno, che debutterà proprio a Fiorenzuola e in cui Giuliana Musso (titolo Sexmachine) racconterà i bisogni, i desideri, i crimini e le bugie del mondo della prostituzione e soprattutto dei suoi “clienti”. Si tratta insomma di uno studio teatrale sulla domanda di prostituzione in Italia; l'altro è Cara professoressa di Ludmilla Razumovskaja, scrittrice della Perestrojka, in scena al Capitol in marzo con la regia di Valerio Binasco, a mio parere tra gli spettacoli più inquietanti e incisivi della scorsa stagione, Premio Ubu come miglior novità straniera, con una straordinaria Maria Paiato (non a caso ha appena strappato per questa interpretazione il Premio Olimpico a Vicenza come miglior attrice dell'anno).